La provincia di Bergamo possiede un ricco patrimonio monumentale romanico diffuso ampiamente su tutto il suo territorio. La massima espressione di questo stile, sviluppatosi in Europa tra il X e XII secolo si trova negli edifici religiosi di Almenno: la Rotonda di San Tomè e le chiese di San Giorgio, Madonna del Castello e San Nicola. L’itinerario, in sola mezza giornata, porterà il visitatore alla scoperta della bellezza e della storia di questi suggestivi luoghi di fede che sono riusciti a sopravvivere nei secoli e a mantenere ancora oggi un buono stato di conservazione.
La prima tappa è costituita dal tempio di San Tomè. Si tratta di una chiesa dedicata a San Tommaso sorta nel XII secolo sui resti di preesistenti edifici sacri di epoca romana e altomedievale. La caratteristica che la contraddistingue è la sua forma circolare in quanto è costituita da tre cilindri sovrapposti che vanno restringendosi dal basso verso l’alto. La struttura presenta una grande eleganza e raffinatezza, si percepisce un’armonia architettonica e il tutto si erge in un paesaggio campestre, alla sommità di un pendio boscoso. Ancor più suggestivo è l’interno: le otto possenti colonne al pian terreno e le altrettante più esili nel matroneo al piano superiore suddividono lo spazio in percorsi circolari creando degli effetti chiaroscurali di particolare fascino. La chiesa era originariamente affrescata ma delle antiche decorazioni pittoriche restano solo poche tracce mentre sono degni di nota i capitelli scolpiti con figure animali, umane e geometriche di squisita fattura. Infine i raggi di luce che filtrano dalla lanterna e dalle finestrelle contribuiscono ad aumentare il fascino del tempio, dando vita ad uno scenario quasi surreale. San Tomè è opera di artigiani che conoscevano bene i movimenti artistici dell’epoca, ma che sono stati capaci di mantenere una propria autonomia espressiva, tale da rendere la Rotonda un’opera unica nel panorama romanico italiano.

La tappa successiva ci porta alla vicina Chiesa di San Giorgio. Si tratta della più grande basilica romanica della diocesi di Bergamo dopo Santa Maria Maggiore. Questa eccellenza artistica ed architettonica sorge in aperta campagna all’intersezione di due assi viari dell’antico reticolo romano. Fu costruita nella seconda metà del XII secolo in due momenti diversi come si nota subito dalla diversità di materiali e tecniche utilizzate. La caratteristica che la rende unica è il fatto che vi sono conservati alcuni tra i più significativi affreschi due e trecenteschi della bergamasca, costituiti da immagini votive e dal grande ciclo della vita di Cristo nella navata centrale recentemente restaurato.

A seguire raggiungiamo l’originalissimo complesso della Chiesa Madonna del Castello, il cui nome deriva dall’antico castello, oggi scomparso, che sorgeva in questo luogo. La costruzione è costituita da tre corpi: l’antica cripta del VII-VIII secolo, la primitiva chiesa plebana del IX secolo e il Santuario del XVI secolo. La cripta è la più antica della provincia e conserva inalterata l’atmosfera degli antichi luoghi di culto. Al di sopra la Pieve di San Salvatore fu il primo luogo noto consacrato al culto cristiano del territorio a nord-ovest di Bergamo e fu da qui che la nuova religione cominciò ad irradiarsi nelle valli circostanti. Sull’antica facciata della Pieve è dipinto un affresco della Madonna col Bambino che nel 1506 operò un miracolo. Fu a seguito di questo evento che venne costruito il Santuario, proprio attorno all’effige miracolosa sulla quale venne innalzato un tempietto ottagonale.

La tappa finale dell’itinerario è costituita dalla Chiesa di San Nicola. Quest’ultima non è una chiesa di stile romanico e risale alla fine del XV secolo ma racchiude pregevoli opere d’arte nonché un raro esempio di organo Antegnati. Vale la pena quindi visitare anche questo piccolo gioiello.

Un tour alla scoperta dei più antichi e affascinanti edifici religiosi presenti sul territorio di Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore rappresenta un’occasione imperdibile di scoprire opere sensazionali, ricche di storia ed espressione di uno stile, il romanico, di cui la Lombardia fu la prima regione promotrice in Italia alla fine dell’XI secolo.

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